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Hallstatt, cosa fare e cosa vedere

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Se questo piccolo borgo abitato da circa 1000 abitanti ha ottenuto il celebre riconoscimento di “patrimonio dell’UNESCO”, un motivo ci sarà. Stiamo parlando di Hallstatt, un piccolo borgo austriaco situato a ridosso di uno splendido lago, che fa da cornice ad una tra le città più misteriose ed affascinanti d’Europa.

Un paesino rimasto incontaminato per migliaia di anni, che ha visto svilupparsi una sua autonomia grazie alle miniere di sale che hanno contribuito, in maniera decisiva, al sostentamento della popolazione e allo sviluppo del commercio.

Solo negli ultimi decenni Hallstatt ha maturato anche una sua identità turistica, grazie ad un suo inserimento più convinto all’interno del territorio urbano: prima del XX secolo, infatti, era possibile raggiungere il borgo solamente in barca, veleggiando sul lago di Hallstatt, chiamato proprio con il nome del paese su cui s’affaccia, o transitando diversi sentieri di montagna; dal 1890 è invece possibile raggiungere la meta tramite una strada vera e propria, aspetto che ha favorito il fiorire del turismo.

Perché Hallstatt è un luogo così magico? A prescindere dallo splendido panorama che regala, esistono diversi luoghi da vedere all’interno di questo piccolo, quanto intenso borgo. Ecco cosa vedere ad Hallstatt in soli due giorni, e come regolarsi con la prenotazione di voli ed alberghi.

Le miniere di sale di Hallstatt

Stiamo parlando probabilmente delle miniere di sale più antiche mai conosciute. È da circa 3000 anni, infatti, che i minatori scavano incessantemente all’interno delle rocce per trasportare il sale in città e nelle zone limitrofe.

Le miniere di sale di Hallstatt sono divenute, nel corso degli anni, anche una sorta di attrazione per i turisti che giungono nel piccolo borgo: è possibile raggiungere la zona attraverso una funicolare panoramica. In quelle che in lingua madre vengono denominate Salz Welten, è possibile anche intrattenersi in alcune divertentissime attrazioni, quali gli “scivoli dei minatori” e il trenino minerario Grubenbahn.

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Il lago di Hallstatt

Lo splendido lago che circonda il piccolo borgo, l’Hallstätter See, riflette le splendide case che campeggiano per tutta la cittadina. Stiamo parlando di un lago lungo circa sei chilometri e largo due, che, come detto in precedenza, rappresentava in passato la strada principale per giungere ad Hallstatt.

Beinhaus, l’ossario di Hallstatt

Quando si cita l’ossario di Hallstatt, si parla di uno tra i più particolari al mondo: contiene infatti più di 600 teschi decorati, ed è considerato da molti il più grande ossario presente sulla terra. Singolare è anche la storia che caratterizza tale luogo: è infatti nato perché il cimitero di Hallstatt, nel XIX secolo, non era più in grado di ospitare i defunti del borgo. Si pensò quindi di trasportare le ossa nell’ossario, dove i morti ricevevano una seconda sepoltura, caratterizzata da una decorazione dei teschi che fungeva da riconoscimento.

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Altre cose da visitare ad Hallstatt: grotte del Dachstein e chiese

Nel cosiddetto massiccio del Dachstein è possibile visitare tre spettacolari grotte:  la “Mammuthöhle” (Grotta mammut), la “Eisriesenhöhle” (Grotta gigante di ghiaccio) e la “Koppenbrüllerhöhle” (da “brüller” = colui che urla).

La Mammuthöhle è davvero immensa, essendo lunga 60 chilometri e profonda più di 1000 metri; è possibile visitarla in parte della sua ampiezza e l’ingresso è aperto ai turisti dall’inizio di maggio alla fine di ottobre. Nelle immediate vicinanze troviamo la splendida Eisriesenhöhle, una grotta fatta interamente di ghiaccio dalla grandezza simile a quella “mammut”; anche in tal caso, è possibile visitarla dall’inizio di maggio alla fine di ottobre.

Infine, la Koppenbrüllerhöhle, chiamata in tal maniera a causa dei ruscelli che l’attraversano, i quali, dopo la pioggia, creano dei rumori talmente forti da dare l’impressione che la grotta stia urlando. Da menzionare, al di fuori delle grotte, anche la splendida chiesa cattolica tardo-gotica Mariä Himmelfahrt, costruita nel XVI secolo, e la piccola cappella Karner.

Cultura di Hallstatt: celti e tumulti

Nel 1846 Johann Georg Ramsauer scoprì un’enorme necropoli millenaria dove vennero trovati numerosi oggetti risalenti all’epoca preistorica: il rinvenimento di tali cimeli storici ha portato alla definizione di quella che viene chiamata “cultura di Hallstatt“, collegata probabilmente ai celti e ai Protocelti.

Tale cultura, prima di esser definita tale, si diffuse principalmente dall’Austria all’area orientale dell’Europa (con qualche interessamento anche di zone occidentali come Italia e Francia), grazie a numerosi scambi commerciali che coinvolgevano sia il sale prodotto dalle miniere, sia questi oggetti. Ciò che ci è rimasto oggi della cultura di Hallstatt sono i cimeli millenari e i cosiddetti “tumulti principeschi”, grandissime tombe dedicate a numerosi principi contenenti addirittura interi carri da guerra.

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Hallstatt: condizioni meteo e come raggiungerla

Com’era logico aspettarsi, ad Hallstatt il meteo porta solitamente condizioni piuttosto rigide: soprattutto in inverno, la temperatura si assesta sempre sui 0°, mentre in estate un clima mite (ma non particolarmente caldo) rende comunque piacevole il soggiorno; le temperature nelle grotte rimangono comunque basse, a prescindere dal periodo.

Come raggiungere Hallstatt? Purtroppo, raggiungerla dall’Italia non risulta un’operazione semplice: se si vuole optare per l’opzione più ovvia, cioè quella aerea, bisogna atterrare all’aeroporto di Salisburgo, e giungere quindi alla località tramite bus o taxi. Alternativamente, si può sbarcare all’aeroporto di Linz. Per alloggiare negli hotel ad Hallstatt, i costi si aggirano dai 70 € ai 200 € a persona.

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